La
forchetta ricompare nel Trecento, il suo ingresso sulla tavola è
abbastanza lento, in una ricetta di lasagne1
viene consigliato di mangiarle con un bastoncino appuntito.
L’uso
della forchetta cresce col diffondersi del culto della pasta. Alla
fine del XIV secolo doveva essere ormai di uso quotidiano visto che
questo utensile viene citato dal Sacchetti in una sua novella2:
Essendo posto Noddo [d’Andrea] a tagliere con
[…] Giovanni Cascio, e venendo maccheroni bollentissimi, e ‘l
detto Giovanni, avendo più volte udito de’ costumi di Noddo,
vedendosi posto al tagliere con lui, dicea fra sé medesimo: -Io
son pur bene arrivato, che credendo a venir desinare, e io sono
venuto a veder trasgusciare Noddo - ; [….]. Noddo comincia a
ragualzare3
i maccheroni, aviluppa4
e caccia giù, e n’avea già mandati sei bocconi, che Giovanni
avea il primo boccone sulla forchetta e non ardiva. [Allora
Giovanni pensò:] […] la parte mia non dèe costui divorare.
Come Noddo pigliava uno boccone, ed egli ne
pigliava un altro e gittava in terra al cane […] Dice Noddo: -
Omei, che fa’ tu? -.
Dice Giovanni: [..] -Non voglio che tu manucchi
la parte mia; vogliola dare al cane.-
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La
prima forchetta rappresentata in pittura è in un quadro di
Benedetto Gennari Senior - Cena in Emmaus 1628 – presso la
Pinacoteca di Cento.
Precedentemente
ci fu un’altra apparizione della forchetta ( o di uno strumento che
oggi porta alla mente una forchetta) nell’XI secolo: in due
miniatura del manoscritto De Universo di Rabano Mauro,
in questa
miniatura troviamo due personaggi regali seduti a tavola che
condividono coltello, forchetta e calice.
ed in questa due personaggi
nobiliari mangiano ognuno con la propria forchetta.
Le forchette
qui rappresentate hanno una forma a due rebbi. San Pier Damiani,
monaco e teologo, condannò aspramente la dogaressa Teodora,
sposa del doge Domenico Selvo, in carica dal 1071 al 1084, e figlia
dell’imperatore d’Oriente Costantino Ducas, che era solita
utilizzare a tavola una forchettina d’oro, a due rebbi, per
non ungersi le mani, il monaco scrisse: ‘Non
toccava il cibo con le mani ma dagli eunuchi lo prendeva
in piccolissimi pezzetti e subito dopo con una forchettina d’oro
a due rebbi, lo avvicinava alla bocca con fare schizzinoso.’
Ma l’uso
della forchetta era già presente in epoca romana e questo è
documentato da due forchette presenti al museo Archeologico di
Arezzo.
In questo contesto storico l’uso di uno strumento come la forchetta era inopportuno e discriminante rispetto all’uso delle mani sulla "preda", perciò scomparve dalle tavole.
1
Redon, Sabban, Serventi, A tavola nel Medioevo,,Roma,
Laterza, 2005, p.74
2
Sacchetti, Il trecentonovelle, Torino, U:T:E:T:, 2004,
Novella CXXIV, pp: 337-339
3
Rimescolare col il sugo.
4
Li avvolge sulla forchetta per prenderli parecchi insieme.
5
Orsù
6
Il giusto.
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