BANCHETTO MEDIOEVALE
Fra arte culinaria medievale e sapori di cultura
Sul tema:
Conflitti e rivalità fra Firenze e Pisa nel Medioevo
A cura di :
Maurizio
Baldecchi
INTRODUZIONE AL BANCHETTO
Il banchetto medievale è il convivio per eccellenza, ossia il luogo
dove forti si manifestano i simboli del potere e della nobiltà, dove si
mostrano le proprie ricchezze, dove si stringono le alleanze, dove si partecipa
alla vita sociale, ma dove possono nascere odi e conflitti.
Nel castello di Campi, Mazzingo Tegrini, celebrò, con molti invitati,
con giostre e banchetti, la sua elevazione a cavaliere. Per far divertire i
convitati, erano presenti giocolieri,
cantori e buffoni, spesso facevano”brutti tiri” agli invitati. Durante il
banchetto uno dei giocolieri, sottrasse al cavaliere Uberti degli Infangati, il
piatto ricolmo. A quei tempi [1216]
usava che nello stesso piatto mangiassero due invitati ed il compagno degli
Infangati che era il cavaliere Buondelmonte dei Buondelmonti, si irritò per lo
stupido scherzo. Ne nacque un diverbio, al quale partecipò anche Oddo Arrighi
dei Fifanti, e si mise ad insultare l’Infangati, quest’ultimo gli tirò il piatto. Ne nacque un
tumulto, il banchetto ebbe fine anzi
tempo, le tavole furono tolte di mezzo, e il Buondelmonti eccecato dall’ira e
dal vino ferì con una coltellata al braccio l’Arrighi. L’offesa e il ferimento richiedevano o
vendetta o pacificacazione, col perdono
scritto, sanzionato con un bacio.
Nella riunione che gli Arrighi organizzarono fu stabilito di spengere
l’odio e ristabilire la pace con un matrimonio fra le due famiglie:
Buondelmonti e Arrighi. Il Buondelmonti avrebbe sposato la nipote di Oddo
Arrighi figlia di Labertuccio Amidei. La pace fu fatta il contratto di
fidanzamento venne esteso con atto notarile. Il giuramento pubblico alle
celebrazione delle nozze doveva seguire di lì a poco. Il fidanzamento non
piacque a Madonna Gualdrada, moglie di Foreste dei Donati. Certa che sua figlia
fosse bella, cercò di far sciogliere la promessa di matrimonio, ed aspettò il
Buondelmonte e gli disse: “ Sono veramente felice che abbiate gia scelto la
vostra futura moglie, ma è comunque un vero peccato…perché avevo pensato di
darti mia figlia…” e gliela mostrò. Il Buondelmonte fu fulminato dalla sua
bellezza che rispose:” Sarei veramente un ingrato a rifiutarla, visto che
l’avete custodita per me e io ancora non sono sposato!” e senza perder tempo,
fece celebrare le nozze.
Quando gli Amidei e gli Uberti, vennero a conoscenza dell’accaduto
furono presi da tale collera che l’unico
modo per vendicarsi fu quello di uccidere il Buondelmomte, la mattina di Pasqua. Questo omicidio divise Firenze, alcuni appoggiarono i Buondelmonti altri con gli
Amidei. Scoppiarono così conflitti in città.
Quando Federico II, re di Napoli, decise di aumentare il potere in
Toscana per sferrare un attacco contro la Chiesa, appoggiò la fazione degli
Amedei che cacciarono i Buondelmonti: così i primi si schierarono con
l’imperatore, i fuggitivi con la Chiesa, i primi diventarono Ghibellini i
secondi divennero i Guelfi.
I banchetti importanti si
componevano di numerosi servizi, ognuno dei quali comportava un insieme di
piatti diversi, che venivano posti simultaneamente sulla tavola. Ciascun convitato, poteva usufruire solamente
dei piatti alla sua portata. In tal modo, a seconda del posto che ognuno
occupava, si operava una selezione gerarchica delle vivande , più o meno
raffinate.
La parte centrale della
tavola era riservata agli ospiti d’onore. Allontanandosi dai posti vicino agli
ospiti d’onore il rango gerarchico diminuiva, così come l’abbondanza delle
vivande.